DOMANDA
DIABETE E IMPORTANZA DELLA DIETA
Mio marito non crede nell' importanza della dieta da affiancare ai farmaci. Vorrei qualche consiglio in merito!
Grazie.
RISPOSTA:
SPECIALISTA: Dott. Danilo Cariolo SEZIONE: Nutrizionista
DATA: 11 Novembre 2015
Discorso molto complesso perché occorrerebbe capire su quali basi e convinzioni suo marito arriva ad affermare questa cosa. Non mi ha detto di che tipo di diabete soffre suo marito ma rispondo sia per il tipo 1, sia per il tipo 2 (sicuramente lei si riferisce a quest'ultimo dove la dieta è ancora più importante, considerato che il diabete di tipo 2 si associa sempre al rischio di sovrappeso/obesità).

Nel DIABETE DI TIPO 1 la dieta e soprattutto il conteggio dei carboidrati servono per migliorare la terapia e ottimizzare la quantità di insulina utilizzata. Da questa ottimiazzazione nascono tutta una serie di effetti positivi per la persona.

Nel DIABETE DI TIPO 2 L'ALIMENTAZIONE E IL CAMBIO DI STILE DI VITA SONO DETERMINANTI. RAPPRESENTANO L'ASPETTO PIU' IMPORTANTE DELLA CURA. La terapia sarà tarata in funzione del cambio di stile di vita.
Se suo marito non vuole credere agli esperti bisogna capirne il motivo. La motivazione risiede nelle sue convinzioni e nella sua psicologia. Spesso è molto più facile accettare una terapia farmacologica che impegnarsi per diversi mesi ad attuare un cambio di stile di vita e rimettere in discussione le proprie abitudini.
Per potenziare il discorso io le posso citare i risultati di 2 studi dove è stato analizzato il rischio di ammalarsi in gruppi di persone non ancora malate ma ad alto rischio di sviluppare il diabete; gli autori hanno soprattutto valutato se il rischio di sviluppare la malattia si riducesse in funzione di un farmaco o di un cambio di stile di vita.
Entrambi gli studi prevedevano 3 gruppi di persone, ad un gruppo è stata data la metformina (ottimo farmaco di riferimento per la cura del diabete), ad un altro gruppo è stato dato un placebo (cioè si fa credere di dare un farmaco ma il principio attivo non è presente) e al terzo gruppo è stato assegnato un programma consistente in una dieta e un protocollo di attività fisica.

SOGGETTI A RISCHIO DI DIABETE TIPO 2
Entrambi gli studi hanno dato lo stesso risultato con pochi punti percentuali di differenza. Il risultato è stato il seguente:
- nel gruppo con placebo non si osservava una modificazione del rischio di sviluppare la malattia, cioè si ammalavano esattamente come si osserva per la popolazione generale.
- nel gruppo con metformina si osservava una riduzione del rischio di diabete di circa il 32 %.
- nel gruppo con la dieta e l'attività fisica si è osservato una riduzione del rischio di diabete del 54% nello studio americano e del 58% in quello finlandese.
In pratica dieta e attività fisica sono più forti del farmaco da solo nel ridurre il rischio di diabete di tipo 2.

SOGGETTI CON DIAGNOSI DI DIABETE TIPO 2
Per quanto riguarda i soggetti già malati e trattati con metformina si è osservato un migliore controllo metabolico quando essi associano anche la giusta alimentazione e uno stile di vita attivo. Basta un'attività fisica moderata (non parliamo di allenamenti olimpionici !! ma di un'attività regolare e costante che chiunque può praticare). Migliorare i parametri metabolici vuol dire controllare meglio la malattia e - soprattutto - prevenire le complicanze del diabete, il vero pericolo di questa malattia in quanto decorrono senza dare sintomi se non quando sono in forma già avanzata. Le cose che fanno veramente male sul lungo periodo alla fine sono le complicanze del diabete e non la glicemia alta in sé. I problemi cardiocircolatori, vascolari, renali, oculari, piede diabetico etc. Sono questi che fanno abbassare la qualità della vita del diabetico e non il diabete in sé. Perciò controllare meglio i parametri metabolici (dieta ed attività fisica in primis, associate a terapia ipoglicemizzante quando serve) permette di ridurre il rischio delle complicanze con notevole miglioramento della qualità della vita. Curare l'alimentazione e praticare in modo costante un'attività fisica insieme alla terapia prescritta dal medico è un'assicurazione per un futuro più sano. L’attività fisica per un diabetico è parte integrante della cura, insieme alla dieta bilanciata, ancor prima dei farmaci e può aiutare non solo a prevenire la malattia ma a migliorarne il controllo. Vuol dire fare tutto quanto è nelle nostre capacità e risorse per contrastare al massimo le complicanze. Far finta di niente fa solo un nostro danno.
Se suo marito insiste nella sua resistenza potrebbe anche proporgli una consulenza con uno psicologo per capire insieme quali siano i motivi interiori della sua resistenza all'autogestione completa del diabete. E' importante superare tale resistenza per giocare d'anticipo.
Di seguito le indico anche alcuni link di approfondimento degli aspetti accennati in questa risposta. Mi faccia sapere.

PS. E' appena uscito un bellissimo libro molto utile, scritto da Emanuela Baio, diabetica, che affronta proprio questo aspetta razionalizzando il perché sia utile imparare ad autogestire la propria alimentazione e la propria attività fisica. Il libro tra l'altro raccoglie moltissime testimonianze di persone note e meno note, tutte diabetiche e offre anche molte ricette gustose, tutte adatte alle persone diabetiche.
TI POTREBBE INTERESSARE ANCHE