DOMANDA
Salve, ho 62 anni, faccio attività fisica e cerco di mangiare alimenti a basso indice glicemico: tanta verdura, frutta controllata, cereali integrali, legumi, quinoa e tutti gli alimenti vegan, carne poca. Prendo la metformina da 850, 3 volte al giorno. Negli ultimi esami avevo la glicemia 94 e la glicata 6. Il mio problema qual'è? Soffro di acidità, nausea e pancia gonfia. In questi giorni di festa, visto che non ho un diabete così grave, ho mangiato tortellini, bollito con pearà, pandoro e cioccolata e sono stata benissimo, digerito bene, niente gonfiori ed acidità. Ma allora? Se prendessi meno metformina? Quali sono i livelli di glicemia accettabili?
RISPOSTA:
SPECIALISTA: Dott. Luca Montesi SEZIONE: Diabetologo
DATA: 02 Gennaio 2016
Gentile utente, secondo le linee guida della cura del diabete gli obiettivi terapeutici sono:
- EMOGLOBINA GLICATA (HbA1c) <53 mmol/mol (<7,0%) [e in singoli pazienti (con storia di malattia breve, privi di complicanze, etc) ≤48 mmol/mol (≤6,5%)]
- GLICEMIA A DIGIUNO E PRIMA DEL PASTO (PRE-PRANDIALE) = 70-130 mg/dl (personalmente ritengo il limite di 70 mg/dl fin troppo restrittivo e preferisco considerare 90-130 mg/dl)
- GLICEMIA DOPO UN PASTO (POST-PRANDIALE) <160 mg/dl
Questo significa che con il suo stile di vita sano ed attivo e la terapia in corso Lei presenta un controllo glicemico ottimale, il che Le permetterebbe qualche piccola, sporadica concessione sul piano alimentare, come recentemente accaduto. In generale, ritengo utile continuare ad assumere metformina al dosaggio attuale, considerata la sua efficacia ed il profilo di sicurezza che essa presenta rispetto al rischio di ipoglicemia.
Il discorso è naturalmente diverso se è ipotizzabile che il farmaco sia esso stesso causa dei sintomi gastrointestinali che riferisce (cosa che non potendola visitare non ho modo di verificare personalmente) e che in effetti metformina può produrre, sebbene tali effetti indesiderati (per es: nausea, vomito, diarrea, dolore addominale, gonfiore) si verificano solitamente nelle fasi iniziali della terapia e si risolvono spontaneamente nella maggior parte dei casi. In caso contrario, il consiglio è di rivolgersi al gastroenterologo per un opportuno approfondimento diagnostico.
Cordiali saluti. Dr. Luca Montesi
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