Gentile signora, la domanda è posta male o presuppone che non siano ancora chiari alcuni concetti.
L'INDICE GLICEMICO degli alimenti è un parametro per misurarne una caratteristica intrinseca e cioè la capacità di innalzare la glicemia in maniera più o meno veloce. Ogni alimento ha un proprio valore di indice glicemico che può essere influenzato dal metodo di cottura o dal grado di maturazione nel caso della frutta.
L'indice glicemico dà informazioni su cosa preferire ma come indice da solo non basta perché nella pratica la glicemia è innalzata dal CARICO GLICEMICO, ossia la quantità totale di carboidrati/zuccheri assunti nel singolo pasto. Per farle un esempio: un piatto di pasta da 120 g innalza molto di più la glicemia rispetto a un piatto da 80 g, anche se la pasta è sempre la stessa ed ha lo stesso indice glicemico.
Una volta che questi due concetti, indice glicemico e carico glicemico, sono chiari allora si capisce che la cosa fondamentale è lavorare sulle QUANTITA' e sulla QUALITA' (usare alimenti integrali è sempre una scelta da preferire rispetto agli alimenti raffinati).
A seguire possiamo parlare di abbinamenti.
E' importante, per esempio, evitare il consumo di alimenti che contengano molti carboidrati/zuccheri con alimenti contenenti proteine del latte: per esempio cappuccino e brioche, latte e biscotti, pizza, etc.
Altrettanto importante è abbinare sempre delle verdure nei pasti in modo tale da apportare fibra alimentare.
In questo modo la risposta insulinica dopo il pasto dovrebbe essere migliore. |