DOMANDA
DIABETE E CONSUMO DI INULINA - Vorrei sapere come il diabetologo considera l'utilizzo di inulina. Ho un diabete di tipo 1 da oltre 17 anni e dopo vari tentativi (nonostante uno stile di vita che mi sembra abbastanza corretto, non fumo e faccio oltre due ore al giorno di attività fisica prevalentemente passeggiate e/o utilizzo pattini a rotelle), dovuti molto probabilmente ad un'alimentazione troppo sbilanciata sui carboidrati (non mangio carne da sempre), ho scoperto l'inulina. L'utilizzo di questa fibra inserita nella composizione di pasta o dolci mi ha permesso un controllo glicemico ottimale, soprattutto nel tardo pomeriggio, cosa che non riuscivo mai ad ottenere prima.
RISPOSTA:
SPECIALISTA: Dott. Luca Montesi SEZIONE: Diabetologo
DATA: 21 Febbraio 2016
Gentile utente, l’inulina è una fibra alimentare solubile, formata da brevi catene di polifruttosio.
La fibra alimentare è l’insieme delle componenti degli alimenti di origine vegetale che non viene digerita dagli enzimi dell’apparato digerente. Questa caratteristica, nell’ambito di un pasto, rallenta lo svuotamento gastrico, contribuendo ad indurre senso di sazietà, e modula l’assorbimento dei nutrienti, in particolare grassi e carboidrati. Gli alimenti ricchi in fibra hanno un basso indice glicemico che contribuisce a ridurre i picchi di glicemia postprandiale e la risposta insulinica, il che assume particolare importanza in presenza di diabete, oltre ad avere caratteristiche prebiotiche (regolazione della flora microbica intestinale) e di miglioramento della motilità intestinale.
Viene pertanto raccomandato un consumo di circa 30 grammi di fibra al giorno, attraverso l’assunzione di cibi che ne sono naturalmente ricchi (cereali integrali, legumi, verdura, frutta) piuttosto che con integratori a base di fibra purificata.
L’inulina si trova in particolare nel topinambur, nella cicoria, nelle cipolle e nei carciofi. Esistono poi numerosi integratori alimentari di inulina, per esempio ricavata dall'agave, sotto forma di capsule, pastiglie o in polvere. Per scegliere il migliore è meglio chiedere al proprio medico e/o al nutrizionista, che darà indicazioni sulla base delle specifiche necessità individuali.
Gli studi mostrano che l'inulina aumenta la secrezione degli ormoni anoressizzanti (GLP-1) riducendo al contempo le concentrazioni degli ormoni che stimolano l'appetito (grelina e insulina). Questi effetti si traducono anche in calo di interesse verso gli alimenti grassi.
Avendo un buon sapore, l'inulina non stanca facilmente, al contrario di altre fibre.
Cordiali saluti.