Gentile utente, la mancata somministrazione di insulina determina sempre il successivo riscontro di iperglicemia. L'entità di tale aumento dipende da numerosi fattori, quali il valore di glicemia precedente la somministrazione, il dosaggio abituale di insulina e naturalmente il rapporto temporale con l'alimentazione, il che naturalmente identifica il tipo di insulina somministrata, cioè insulina rapida a copertura della iperglicemia post-prandiale o insulina lenta (basale) a copertura del profilo glicemico notturno. Maggiori sono l'entità della singola iperglicemia e la frequenza della esposizione alle iperglicemie, più elevate sono le complicanze acute e croniche del diabete. Infine, l’insulina rappresenta il farmaco in assoluto più efficace nel controllo della glicemia, pertanto non va mai considerata in termini di ‘ultima spiaggia terapeutica’, ma come l’opportunità di un più rapido e stabile controllo del compenso glicemico e di una minore incidenza delle complicanze del diabete, il vero obiettivo della terapia. Il suo utilizzo non è necessariamente irreversibile, tale evenienza dipende dal compenso glicemico raggiunto e soprattutto dalle scorte residue di insulina endogena (insulina fisiologicamente prodotta dal pancreas) ancora disponibili, che tuttavia il diabete tende progressivamente a depauperare.
Cordiali saluti.
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