DOMANDA
IL TRAPIANTO DI PANCREAS
Ho letto dal recente congresso EASD che: "..... Il trapianto di pancreas nei pazienti con diabete di tipo 1 continua a funzionare anche dopo 10 anni riducendo le complicanze della malattia...." Si tratta di uno studio di un gruppo di ricercatori dell’Università di Pisa .....

LEI, DOTTORE, CHE COSA NE PENSA? MIA FIGLIA HA 20 ANNI, DA 10 CON DIABETE DI TIPO 1. SE UNO VOLESSE AFFRONTARE UN TRAPIANTO DI PANCREAS QUAL E' LA TRAFILA? DOVE DEVE RIVOLGERSI? QUALI SONO LE POSSIBILI COMPLICANZE?
RISPOSTA:
SPECIALISTA: Dott. Luca Montesi SEZIONE: Diabetologo
DATA: 21 Settembre 2016
Gentile utente, per trapianto di pancreas si intendono due tipologie di intervento:
1) TRAPIANTO DELL'ORGANO INTERO (isolato o combinato a trapianto di rene);
2) TRAPIANTO DELLA SOLA COMPONENTE CHE PRODUCE INSULINA (ISOLE DI LANGERHANS).
Si tratta di interventi che comportano naturalmente un rischio operatorio (in particolare il trapianto dell’organo intero) e soprattutto la necessità di seguire successivamente e per tutta la vita una terapia di soppressione del sistema immunitario, al fine di evitare il rigetto dell’organo, il che comporta altri rischi aggiuntivi, ad esempio maggiore vulnerabilità alle infezioni.
Per queste ragioni, l’eleggibilità a tali interventi prevede la presenza di un diabete instabile nonostante una terapia insulinica corretta, la presenza di frequenti episodi di grave ipoglicemia o chetoacidosi, la precoce comparsa o progressione di complicanze croniche della malattia. In tal senso risultano candidabili i soggetti con tali caratteristiche di malattia e per i quali i rischi operatori e della terapia immunosoppressiva risultino inferiori ai benefici attesi.
In Italia sono numerosi i Centri specializzati in trapianto di pancreas/isole pancreatiche (Milano, Pisa, Roma, Palermo, etc).
Il dato citato all’ultimo congresso europeo di diabetologia si riferisce a 60 pazienti sottoposti a trapianto isolato del pancreas nei quali a 10 anni la funzionalità del trapianto è risultata pari al 63,6% e la completa insulino-indipendenza pari al 55% (ovvero totale capacità dell’organo a secernere l’insulina necessaria al mantenimento di un buon controllo glicemico).
Non va dimenticato che nei restanti casi che non presentano le caratteristiche di candidabilità all’intervento, in alternativa alla terapia insulinica multiiniettiva (più iniezioni al giorno) esiste oggi la possibilità della terapia insulinica ‘in continuo’ tramite microinfusore, che risulta particolarmente indicata nelle persone con una vita dinamica, dunque anche i ragazzi.
Cordiali saluti.