Gentile utente, l'insulino-resistenza è la ridotta sensibilità dei tessuti periferici all'azione dell'ormone insulina. Dipende sostanzialmente dall'eccesso di peso ed è la condizione alla base della sindrome metabolica, una condizione clinica in cui si presenta un ventaglio di alterazioni quali iperglicemia (elevati livelli di glucosio nel sangue) o diabete di tipo 2, dislipidemia (alterazioni della quantità di lipidi circolanti nel sangue), ipertensione arteriosa, steatosi epatica (eccessivo accumulo di grasso nelle cellule del fegato), iperuricemia (elevata concentrazione di acido urico nel sangue). La metformina presenta una azione specificamente insulino-sensibilizzante e in tal senso riduce i livelli l'insulino-resistenza, tuttavia in una percentuale ridotta di soggetti può determinare effetti indesiderati di natura gastrointestinale (meteorismo, diarrea, etc). Pur nell’importanza della possibilità di potersi avvalere o meno di tale molecola, non va dimenticato che il principale e più efficace presidio terapeutico dell'insulino-resistenza è il calo di peso, in particolare se perseguito attraverso la pratica regolare dell'attività fisica e non solo tramite un’alimentazione corretta e bilanciata. Infatti è possibile che anni di diete incongrue con conseguente effetto yo-yo sul peso possano ridurre il metabolismo basale (cioè il dispendio energetico a riposo) rendendo più difficile il calo di peso. L'attività fisica è in grado di contrastare questa situazione oltre a possedere una intrinseca capacità insulino-sensibilizzante. Il consiglio è di rivolgersi ad un nutrizionista con competenze tecnico-nutrizionali e sul cambiamento dello stile di vita. Mi permetto, inoltre, di consigliare - se non già effettuata - l'esecuzione della curva da carico glicemico-insulinemica per verificare i livelli di glicemia e insulina dopo stimolo con glucosio. Cordiali saluti. |