Gentile utente, ricordiamo che per INDICE GLICEMICO (IG) di un alimento si intende una stima della velocità con la quale quel determinato cibo aumenta la glicemia rispetto a un riferimento standard (glucosio o pane bianco) e che dipende non solo dal tipo di carboidrati in esso presenti ma anche dalla sua restante composizione (grassi e proteine) e da una numerosa serie di altri fattori (maturazione, idratazione, zona di coltivazione, cottura, etc); in sostanza si tratta di un indicatore qualitativo che in sé non permette di predire la capacità iperglicemizzante di un alimento ovvero di quanto si innalzerà la glicemia al suo consumo. Questo dato viene infatti stimato tramite il CARICO GLICEMICO (CG) che tiene conto dell’indice glicemico specifico di un alimento ma anche della quantità di carboidrati in esso contenuti, secondo la formula: CG= IG di un alimento x quantità di carboidrati contenuti/100. Ne deriva che un alimento ad alto indice glicemico potrebbe presentare un carico glicemico inferiore ad un secondo alimento a più basso indice glicemico proprio per il minore contenuto di carboidrati in esso presenti.
Indicativamente, gli alimenti si possono suddividere a carico glicemico:
- ridotto, se CG ≤10
- moderato, se CG compreso tra 11 e 19
- alto, se CG ≥20
Cordiali saluti.
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