Gentile utente, occorrerebbe capire se la glicemia che riporta corrisponde a una misurazione post-prandiale (dopo il pasto) o a digiuno, in cosa consiste il mancato rispetto della dieta, conoscere la frequenza di riscontro di iperglicemia e come impatta sull’andamento del compenso glicemico (verificabile attraverso gli esami del sangue di routine).
Sulla base di queste informazioni, il primo elemento da valutare consiste nel considerare se la posologia della metformina assunta sia sufficiente a mantenere un buon compenso glicemico, anche in ragione del fatto che tale molecola presenta maggiore efficacia nel controllo della glicemia a digiuno piuttosto che post-prandiale, dunque non può essere considerata un farmaco da assumere ‘in emergenza’ per normalizzare un’iperglicemia. In tal senso, esistono molecole più efficaci sulla glicemia post-prandiale, se questo è l’elemento critico del suo profilo glicemico, e la stessa attività fisica pur avendo un potente effetto ipoglicemizzante deve essere svolta in sicurezza, a partire dai livelli stessi di iperglicemia pre-esercizio fisico, che se risultano eccessivamente elevati (superiori a 300 mg/dl o superiori a 250 mg/dl + presenza di chetoni) consigliano di rimandare l’esercizio fisico dopo la loro riduzione/normalizzazione.
Il consiglio è pertanto di rivolgersi al proprio diabetologo per una rivalutazione del compenso glicemico e della terapia antidiabetica, a partire dalle indicazioni nutrizionali ricevute e/o seguite abitualmente. Cordiali saluti
NB. Le risposte e le informazioni fornite dal servizio di consulenza.diabete.com sono di carattere generale e non intendono in alcun modo sostituire il parere, il consiglio, il trattamento o le raccomandazioni espresse dai medici e dai professionisti da cui è in cura l’utente ai quali si rimanda per un consiglio personalizzato e per una visita dedicata.
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