DOMANDA
CHETONI NELLE URINE "Salve Dott. sono diabetico da quattro anni e assumo metformina e empagliflozin per diabete tipo 2. Nelle ultime analisi delle urine ho trovato oltre al glucosio presente (ma normale con l'assunzione di empagliflozin) anche corpi chetonici - valore uguale a 1 - mi puo dare spiegazioni, per favore. Grazie mille."
RISPOSTA:
SPECIALISTA: Dott. Luca Montesi SEZIONE: Diabetologo
DATA: 05 Marzo 2018
Gentile utente, la presenza di corpi chetonici nelle urine (CHETONURIA) segnala un aumento della loro produzione (CHETOGENESI), che può dipendere da situazioni di ipercatabolismo (dieta a basso contenuto di carboidrati, digiuno prolungato, perdita di peso, disidratazione, etc) o di eventi stressanti (chirurgia, infezioni, decorso post-chirurgico, etc) o da condizioni che aumentano l’azione degli ormoni antagonisti dell’insulina (glucagone). In tal senso i farmaci SGLT-2 inibitori, di cui empagliflozin fa parte, stimolano parzialmente la produzione di glucagone e favoriscono il riassorbimento dei corpi chetonici a livello del tubulo renale.
Ne deriva che tutte le condizioni suddette di stimolo della chetogenesi se protratte nel tempo o di particolare entità clinica possano portare al rischio di acidosi metabolica, che rappresenta una condizione di emergenza metabolica altamente pericolosa.
Infatti le Autorità regolatorie della farmacovigilanza suggeriscono di porre attenzione alla comparsa di disturbi compatibili con chetosi e acidosi (per es. nausea, vomito, perdita di appetito, astenia, dolori addominali, difficoltà respiratorie, sonnolenza, confusione mentale) in soggetti in trattamento con inibitori SGLT-2. In tali casi si raccomanda di eseguire per l’appunto la ricerca della chetonuria e l’eventuale valutazione del pH ematico da sottoporre alla valutazione medica. Il consiglio è pertanto di rivolgersi al proprio Curante o al Suo diabetologo che potranno valutare l’iter clinico da seguire.
Cordiali saluti.

NB. Le risposte e le informazioni fornite dal servizio di consulenza.diabete.com sono di carattere generale e non intendono in alcun modo sostituire il parere, il consiglio, il trattamento o le raccomandazioni espresse dai medici e dai professionisti da cui è in cura l’utente ai quali si rimanda per un consiglio personalizzato e per una visita dedicata.