Gentile utente,
i livelli di glicemia non risentono solo dell'indice glicemico ma sono condizionati anche dal carico glicemico del pasto ossia dalla quantità totale di carboidrati che si assumono e dalla quantità di fibra alimentare e proteine del pasto che ne rallentano l'assorbimento. Con l'indice glicemico può fare solo un confronto a parità di quantità di carboidrati assunti per capire quale sia quello che porta ad un assorbimento più rapido di carboidrati.
Perciò è possibile che Lei, mangiando patate stia assumendo meno carboidrati totali e più fibra che portano ad un carico glicemico più basso rispetto agli 80 g di pasta.
Detto questo spesso quando si ha a che fare con il corpo umano esistono risposte non attese secondo la teoria e per le quali, ad oggi, non conosciamo la risposta.
Indipendentemente dalla causa, La invito a trovare una soluzione per evitare gli eccessivi rialzi glicemici. Provi a capire le differenze che ci sono facendo alcune prove e magari mi fa sapere come va:
- assunzione di 80 g di pasta integrale invece che raffinata;
- assunzione di 80 g di pasta raffinata e/o integrale accompagnata da una porzione abbondante di verdure e/o una fonte proteica;
- assunzione di 80 g di FiberPasta. Una pasta specifica per diabetici con indice glicemico pari alla metà della pasta integrale classica. In questo modo a parità di carboidrati assunti il rialzo glicemico dovrebbe essere minore;
- assunzione di 80 g di pasta di farro o di grano saraceno, senza glutine o preparata con farine di legumi. Con e/o senza verdure.
La condizione migliore è quella che non le fa aumentare troppo la glicemia e che le consente di non esagerare con il bolo di insulina sia per evitare un eccesso di ormone in sé, sia per evitare il rischio di ipoglicemia.
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