DOMANDA
IPERGLICEMIA E RESISTENZA ALL'INSULINA
Buongiorno, sono affetto da iperglicemia: valori medi di 120/140 dopo trattamento con metformina 500 mg, due volte al giorno; la mia insulinemia è di 17 pertanto risulta adeguatamente prodotta. Pertanto, mi chiedo per quale motivo non sia controllata la glicemia? È possibile il mancato suo utilizzo dell'organismo, perché?

RISPOSTA:
SPECIALISTA: Dott. Luca Montesi SEZIONE: Diabetologo
DATA: 30 Giugno 2018
Gentile utente, il diabete di tipo 2 e le alterazioni che lo precedono (alterata glicemia a digiuno e ridotta tolleranza al glucosio) dipendono in gran parte dall'eccesso di peso che determina a sua volta una ridotta sensibilità dei tessuti all'azione ipoglicemizzante dell'insulina, fenomeno noto come INSULINORESISTENZA. Per compensare tale condizione e mantenere la normoglicemia, il pancreas è costretto a sovraprodurre insulina (IPERINSULINISMO SECONDARIO). Il rischio futuro è legato al fatto che se tale IPERSECREZIONE DI INSULINA si perpetua vengono depauperate le riserve funzionali del pancreas: in tale evenienza, l’insulina prodotta non sarà più sufficiente a normalizzare la glicemia, che tenderà perciò ad elevarsi fino al diabete franco.

Per quanto detto, agire sul peso attraverso il calo ponderale (tramite una corretta alimentazione ed attività fisica regolare) rappresenta il principale intervento in grado di disinnescare la cascata di eventi che porta all’iperglicemia. Accanto a uno stile di vita salutare è possibile considerare in alcuni casi e comunque fuori dalle indicazioni da scheda tecnica l’utilizzo di metformina, un farmaco ipoglicemizzante che presenta un meccanismo d’azione insulinosensibilizzante ovvero favorisce la sensibilità dei tessuti periferici (muscolo, tessuto adiposo) all’insulina (esattamente ciò che viene compromesso in presenza di insulinoresistenza) e riduce la produzione epatica di glucosio.
In tal senso l’utilizzo di metformina, a dosaggi che dovranno essere valutati nel tempo dal medico (medico di medicina generale o diabetologo), può rappresentare un provvedimento complementare al calo ponderale nella riduzione/ negativizzazione della resistenza insulinica e può configurarsi come un elemento preventivo dello sviluppo di diabete di tipo 2.
Cordiali saluti.

NB. Le risposte e le informazioni fornite dal servizio di consulenza.diabete.com sono di carattere generale e non intendono in alcun modo sostituire il parere, il consiglio, il trattamento o le raccomandazioni espresse dai medici e dai professionisti da cui è in cura l’utente ai quali si rimanda per un consiglio personalizzato e per una visita dedicata.