Buongiorno, pur non conoscendo nulla della sua condizione personale se non l'età e la diagnosi di diabete di tipo 2 penso di poter dire che può tranquillamente introdurre i legumi nella sua alimentazione. Può valutare con il suo medico o con un professionista della nutrizione che possa visitarla tutte le personalizzazioni del caso.
- Se è da tanto che non consuma legumi inizi con piccole porzioni, un paio di volte a settimana.
- Dopo circa 3 settimane, l'intestino dovrebbe essersi adattato al loro consumo limitando eventuali disturbi intestinali che possono esserci inizialmente.
- Se tali disturbi non dovessero sparire allora senta il medico o un gastroenterologo perché potrebbe trattarsi di una sindrome dell'intestino irritabile (condizione che porta a sconsigliare il consumo di legumi).
- Se i disturbi iniziali non si presentano o passano dopo 2-3 settimane allora può anche aumentare la quantità e la frequenza di consumo.
In merito al diabete deve considerare che i legumi apportano proteine vegetali (indubbiamente salutari) ma contengono una quota di carboidrati che non può essere trascurata. Quindi l'ideale sarebbe che lei provasse la sua risposta glicemica dopo il consumo di legumi, di cereali e legumi insieme, con diverse proporzioni tra loro, ecc. In questo modo potrà capire qual è la quantità, la modalità e l'abbinamento più corretto per lei.
Considerando i legumi come una fonte di proteine, in linea teorica non li abbini con un altra fonte proteica (carne, pesce, formaggi, ecc.) ma in realtà le quantità e le proporzioni possono fare la vera differenza nella risposta individuale.
Preferisca i legumi secchi che poi cucina in casa perché usare prodotti precotti non è mai un buon consiglio di sana alimentazione ma può non essere così fiscale e consumare con moderazioni anche i legumi in vasetto di vetro (meglio di quelli in scatola di alluminio) o surgelati.
Saluti.
Dr. Danilo Cariolo
Biologo Nutrizionista
Milano
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