Gentile utente,
nel momento in cui si riceve una diagnosi di diabete, si è colti da un tumulto di emozioni: lo shock iniziale, la paura, l'ansia il rifiuto, la rabbia, la tristezza.
Il primo consiglio che mi appresto a darle è quello di provare ad allargare la sua prospettiva e di riuscire a cogliere anche il lato positivo di ciascuna di queste emozioni. Le fornisco qualche esempio: l'ansia è sua alleata, perché le fornisce quell'input necessario a tenere sotto controllo i suoi valori fisiologici. La rabbia, se opportunamente canalizzata, può tramutarsi in grinta per gestire la malattia... La paura le consente di percepire il pericolo.. La tristezza le consente di capire quanto tiene alla vita... E su quest'ultima emozione mi soffermerei maggiormente, perché il punto è proprio questo: Lei vuole aggiungere alla sua esistenza, "vita" o "non- vita"? Lungo il nostro percorso esistenziale, abbiamo l'opportunità di nascere non soltanto una volta, ma più volte; possiamo cioè aggiungere delle nuove edizioni di noi stessi, che ci danno la sensazione che siamo nati di nuovo.
Per farlo però bisogna interrogarsi sulle posizioni sulle quali ci siamo arroccati:
che vantaggio ha per lei, continuare a trattare il diabete come un mostro? Vuole continuare a fargli la guerra? Perchè vede, come le buone favole ci insegnano, i mostri si vincono quando li si smette di combattere, quando si riesce a conoscerli, ad accettarli, a vederli in una nuova prospettiva. Per riuscire in quest'ardua impresa è fondamentale non isolarsi, anche perchè nessuno la verrà a prendere. Provi a chiedere aiuto, così come sta facendo ora. Cerchi il supporto della sua rete familiare, così come del suo medico di fiducia. Ma tenga bene in mente che il mostro che deve combattere non è fuori di lei, non è il diabete, ma la sua parte negativa, quella che vive le emozioni di cui le ho parlato prima, nel loro aspetto limitativo e non esortativo.
Lei è soltanto lei, può essere l'autore di questa nuova edizione della sua vita, dove le azioni chiave saranno:
- chiedere aiuto,(come già sta facendo),
- negoziazione col mostro (diabete),
- lotta col proprio mostro interiore (negatività).
Il resto tocca a lei.
Qualora, le dovesse risultare ancora molto arduo, non trascuri, l'opportunità di rivolgersi ad uno specialista psicologo- psicoterapeuta che potrà guidarla e accompagnarla in questo percorso.
Le porgo i miei saluti e più cari auguri per questa riedizione di sè stesso.
Dott.ssa Simona Novi |