Gentile Signora, il cibo non è soltanto la nostra fonte di nutrimento, ciò che ci consente di assumere un certo carico energetico, ogni giorno, ma si rende anche veicolo di molte informazioni e significati che noi stessi gli attribuiamo in base ai nostri vissuti e alle nostre modalità di interazione con la realtà circostante.
Le faccio qualche esempio che possa esserle chiarificatore; ci sono persone che non sentono di avere il "controllo" sulla realtà che le circonda ed utilizzano il cibo per sperimentare la sensazione di averne, per cui decidono quanto mangiare, quando non avere più fame, cosa assumere, da cosa non farsi attrarre; ...Ci sono altre persone per cui il cibo diventa un "surrogato" di qualcosa o anche di qualcun'altro ( mi sento terribilmente sola, mangiare mi fa sentire coccolata e amata), o ancora: << la mia vita non mi soddisfa, sono frustrata solo quando mangio scateno la mia rabbia e sento dentro di me una voragine che non trova sazietà>>.
Tutto questo per dirle, che il cibo, può riempire un vuoto interiore , o anche servire come strumento per "svuotarsi" di vissuti ed emozioni, che non riescono ad esprimersi in altre modalità.
Alla luce degli esempi e del messaggio che ho voluto trasmetterle, provi a pensare quale sia il significato che lei attribuisce al cibo. Rifletta, dunque, su come si sente prima di mangiare un dolce ( gioia, desiderosa attesa del piacere) e su come si sente dopo ( c'è ancora la gioia o prevalgono i sensi di colpa?)...e ancora: E' sempre lei a prepararsi quello che mangia o chiede a qualcuno di farlo per lei?, Quando trasgredisce lo fa da sola o preferisce compagnia?
Rifletta anche su questi aspetti che possono sembrarle banali, perchè possono aiutarla a fare maggiore chiarezza nel suo bagaglio emotivo.
Avanzo qualche ipotesi, una persona affetta da diabete sottoposta costantemente ad un regime alimentare controllato e rigido, può trovare piacevole trasgredire qualche regola ogni tanto e scatenare in quel momento tutta la sua componente ribelle, quella parte che normalmente è dormiente, perchè attenta a rispettare i dosaggi e le indicazioni mediche, i regimi dietetici retrittivi.
Provi ad interrogarsi su cosa rappresenta per lei il cibo, quale funzione ha per lei, in termini di "vantaggi " sulla propria parte emozionale.
Fatta questa riflessione capirà molte più cose di sè stessa, aspetti che per ora sono "coperti" dall'apparente ricerca di dolci.
E’ umano che il nostro desiderio si accanisca verso quello che non possiamo avere ma lei faccia uno sforzo di saggezza e si concentri sulle cose belle che ha, sulle sue doti, e le potenzi, al fine di avere sempre uno sguardo positivo e costruttivo al domani.
I miei saluti
Dott.ssa Simona Novi |